Qualche settimana fa a Milano successe un fatto sul quale mi ero ripromesso di tornare a discutere: un gruppo di attivisti per la casa, reagendo ad un’operazione di sgombero, ha sostanzialmente costretto 4 agenti della Polizia Locale di Milano a chiudersi all’interno dello stesso appartamento da sgombrare per evitare di venire aggrediti o peggio. Solo l’intervento dei Tutori dell’Ordine ha permesso, dopo un’oretta e mezza di pantomima degli assediati all’interno del castello da conquistare, che i colleghi uscissero dal guscio.
I commenti quella volta verterono sul fatto che gli agenti si erano comportati ,a detta dei leoni da tastiera, da vigliacchi, che avevano permesso a un pugno di esagitati di minacciarli, e non pochi si chiedevano come mai la polizia (perchè questo molti cittadini pensano di noi, che siamo POLIZIA) lasciava succedere certe cose senza mettere mano alle pistole di ordinanza, che per molti rappresentano evidentemente poco più che uno sfizio estetico della divisa.
Bene.
In perfetto stile poliziottesco anni ’70, dopo che la Polizia (municipale) chiede Aiuto, succede che, all’ennesima volta che si viene mandati allo sbaraglio (in 6 a sgomberare un campo rom?!) che si viene aggrediti, insultati, malmenati, la Polizia (anche municipale) si INCAZZA.
Ed iniziano a volare nubi di spray e addirittura a spuntare le pistole. Ovviamente tante le reazioni, ma, per quanto incredibili, per una volta la popolazione è quasi tutta con noi: invito a leggere i commenti sotto la notizia (e si parla dell’ANSA non di un giornale più o meno politicizzato) per capire che forse, una volta tanto, la misura è colma.
Certo non sono mancate le polemiche e quella che non è mancata è la sensazione di impunità di certa gente: aggrediscono, insultano, addirittura quando il collega impugna la pistola, continuano a riprendere e a provocare, segno che sanno che, nonostante tutto, la Polizia (in particolare municipale) non può sparare. o sapeva anche Tomas Milian nell’omonimo film di Lenzi…eppure il finale…invito i lettori a scoprirlo.
A proposito, capita che ogni tanto, forse anche grazie la reazione avuta da me e molti altri colleghi, la Polizia (perfino municipale) voglia giustizia:
http://www.poliziamunicipale.it/aree/stampa.aspx?idt=3&s=4&id=14891
Ed ecco infatti la reazione di un sindacato di categoria (il SaPol del Friuli) all’attacco di demenza pre-senile della CISL durante il quale qualche mente eccelsa si è lamentata del targa-system sostenendo che il suo uso era “stressante” (come commentato approfonditamente nel precedente articolo), considerazione dalla quale vengono fortunatamente prese le distanze.
Quello che è accaduto non toglie il problema principale:
Perché, con il contratto da dipendenti comunali, perchè, senza l’equo indennizzo e la causa di servizio nel caso uno di noi si faccia male, perchè con una posizione giuridica a metà tra l’amministrativo dell’anagrafe e il piantone della questura noi si va (in sei per giunta) a sgomberare campi rom? Perchè quando conviene siamo gli “assenteisti infami che disertano il capodanno” ma quando fa comodo dobbiamo diventare celerini e sgomberare edifici e accampamenti abusivi?
In attesa che politica ci dia la risposta sulla sua figura e gli strumenti per poterla rappresentare al meglio, la Polizia (sempre municipale) sta a guardare, attorno a se, cercando per prima di capire se stessa.