riflessioni

Perché oggi ho aderito allo sciopero

Ed è giunto Il Giorno più Lungo. Giorno preceduto dalla macchina che ha preteso il tagliando all’olio nel momento peggiore per il mio conto in banca e da una serie di servizi che hanno fatto ancor più vacillare, se possibile, la mia fiducia nel mio mestiere.

Per questo oggi ho scioperato. Ho deciso di mettere in gioco il mio precario posto di lavoro per qualcosa di più grande dei problemi singoli del comando ove presto servizio, o di tanti altri comandi di cui conosco colleghi più o meno soddisfatti. Ho deciso di mettere sul piatto della bilancia i miei ancora 8 mesi di contratto e la volontà di dare ancora fiducia ad una categoria dalla quale mi sento purtroppo sempre più distante. Dico purtroppo perchè se ci sono agenti che credono nel proprio lavoro, o meglio, nel lavoro di polizia. sicuramente mi sento di far parte di questo gruppo.

Non son potuto andare a Roma, forse, farò una volata in una città più a portata di mano dove i colleghi mi han detto di avere in programma una piccola manifestazione, il tutto auto e conto corrente permettendo. MA non ho voluto andare in servizio, ho voluto unire la mia voce a quella di migliaia di colleghi (l’80% si dice addirittura, e vedendo le adesioni nel mio comando direi che ci siamo vicini) che come me chiedono CHIAREZZA sulla nostra situazione, chiedono di poter lavorare per il cittadino e non per il politico, di avere le possibilità e la preparazione per offrire un servizio sempre migliore.

Diffidate di chi, e ci sarà, tenterà di dipingere lo sciopero e le manifestazioni di oggi come un assenteismo di massa e un tentativo di ottenere ancora più privilegi (mi piacerebbe sapere quali abbiamo, per inciso), perchè lo sciopero di oggi E’ PER IL CITTADINO. Perché sarebbe facile restare a fare soste, sarebbe facile continuare ad utilizzare il nostro poco chiaro inquadramento come scusa per non fare nulla di più che gli accertatori amministrativi del comune, gli sceriffi di Nottingham da me già citati.

Cito dalla mia più nota fonte:

Attaccati quotidianamente durante lo svolgimento del proprio lavoro diimpiegato comunale che fa pure le multe, come lo definisce il legislatore, e spesso lasciati per terra gravemente feriti senza neanche più le tutele che fino all’arrivo del governo Monti erano previste in questi casi. La polizia locale alza le mani e spara i numeri del suo disagio fisico che sperimenta ogni giorno sulle strade italiane con 177 aggressioni certificate nel corso dello scorso anno e ben 236 agenti feriti. Attacchi veri e propri anche molto originali con asce, pietre, spranghe e non solo. Ben 5 operatori sono dovuti ricorrere ai sanitari per morsi importanti ricevuti durante il servizio e un agente ha subito il distacco totale del naso durante la colluttazione con un trasgressore. Per non parlare degli agenti scomparsi come Michele Liguori, morto per cancro nella terra dei fuochi. Il numero delle auto di servizio danneggiate dai vandali sale a 20 mentre quelle private rovinate dai trasgressori per motivi inerenti al servizio sono state 8. Un bollettino di guerra, insomma, che si consuma nel totale silenzio delle istituzioni.

(poliziamunicipale.it)

Lo sciopero di oggi è per chiedere al governo di poter continuare a rischiare la pelle, di poter continuare a venire aggrediti e minacciati e, in maniera lata, per chiedere a coloro che questi rischi non se la sentono di correrli di cambiare settore perchè l’intenzione della categoria è quella di crescere, di potersi parificare ai colleghi dello stato non solo sulla strada, ma anche sulla dignità, l’addestramento, la considerazione e la preparazione.

Per questo oggi ho scioperato. Perché se è vero che probabilmente la pagherò cara e forse non vedrò rinnovato il mio contratto, so per certo che vederlo rinnovato alle attuali condizioni professionali (della categoria non del singolo comando) sarebbe solo un palleggiare, un perpetrare quei problemi e quel senso di inadeguatezza che penso traspirino in modo evidente dai miei articoli.

Se dovrò rischiare il posto per aver scioperato chiedendo allo stato di confermarmi che sono un poliziotto, e che anni di preparazione, corsi, patenti, spese non sono stati vani ma mi hanno reso non un raffazzonato impiegato auto preparatosi ma un vero professionista della sicurezza del cittadino…beh sarò sicuramente più felice di perderlo per questo che per non aver eventualmente raggiunto un indefinito “target multe” che dimostri a chi mi ha assunto che “lavoro” (come se fosse il numero delle bollette staccate la prova della dedizione e dell’attenzione quotidiana che un agente dedica al proprio servizio).

Perché non dobbiamo essere misurati con un metro pari alle bollette staccate, perchè dobbiamo urlare al nostro paese che siamo qui per servirlo e per diventare un punto di riferimento per il cittadino.

Per questo oggi sciopero, per sapere che risposta da il Legislatore alla mia (e di tutti noi) voglia di lavorare, di essere un aiuto e non un bollettario ambulante, per capire, alla fine della fiera, se voglio ancora essere un poliziotto locale o se andando avanti così diventerò uno dei tanti che lo fa perchè “almeno arrivo a fine mese” e “dopotutto non rischio nemmeno molto, se ho problemi posso sempre chiamare il 113”. Se il destino deve essere questo, ben venga cercarmi fin da oggi un altro posto di lavoro.

Un pensiero riguardo “Perché oggi ho aderito allo sciopero

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...